A casa di Davide

“Questo assolo fallo tu, io suono l’altro”.
Intorno a me un ribollire di oggetti, ma nulla era fuori posto. Stavo seduto sul letto con la chitarra in braccio, l’ampli era acceso.
Sbagliai una volta, poi di nuovo e poi ancora. Conoscevo bene il pezzo, ma ero preso dall’ansia che sempre mi affligge quando devo registrare una canzone.
Temevo che da un momento all’altro gli sarebbe scappato uno sguardo infastidito. Non successe, anzi: per tutto il tempo rimase sereno e contento come se ci fossimo appena incontrati.
“Dai, riprova, tanto chissenefrega”.

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