Cosa devo fare?

Una luce dall'alto...Un uomo di buona famiglia maturò sin dall’infanzia due profonde convinzioni: che le sue qualità intellettuali e morali lo avrebbero portato un giorno a rendere migliore il mondo intero; e che Dio in persona gli avrebbe suggerito, al momento opportuno, in quale modo farlo.

Per scelta ed educazione, visse in modo ineccepibile ma senza slanci. Studiò nelle migliori scuole con ottimi risultati, partecipò ad occasionali iniziative umanitarie e, divenuto adulto, amministrò equamente il patrimonio ereditato. Ogni mattina ed ogni sera pregava: Signore, cosa devo fare? Devo avviare un’impresa? Devo andare missionario nel terzo mondo?

Fu a lungo fidanzato con una giovane buona e bella, un gioiello che amava e che tutti gli invidiavano. Pure, non sapeva decidersi sul futuro con lei: Signore, cosa devo fare? Devo sposarla? Devo attendere un’altra? Oppure è bene che sia celibe? In assenza di divine conferme la lasciò, spezzandole il cuore.

Consumata dall’attesa di ordini che non arrivavano, la sua esistenza divenne una barca in un lago di inutilità. Due fantasmi lo atterrivano a giorni alterni: il dubbio di aver sbagliato tutto, e la paura di non aver più le forze necessarie a vincere l’inerzia, quando una reale richiesta fosse mai venuta dall’alto.

Solo un attimo prima di morire seppe con certezza di aver vissuto per nulla.
Arrivò indignato davanti a Dio: Signore, perché non mi hai mai parlato?
Il Signore rispose mesto: figliolo, l’ho fatto ogni santo giorno. Ti ho chiesto di scegliere. Perché non hai mai risposto?

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