“Tesoro”, disse presa dall’emozione, “questo è il paradiso!”
All’agenzia non avevano mentito: doveva essere il luogo più pacifico del mondo. Una casetta in cima ad un colle, alle spalle l’abbraccio dei monti, il paesello duecento metri più in basso. Dopo un anno di stress volevano solo silenzio, passeggiate, riposo. Li avrebbero avuti.
Almeno, se la mandria di mosche che li molestava gli avesse concesso pace. Le mani roteavano senza posa. “È la natura”, sorrideva lui, per trattenerla nell’idillio.
Sotto la sublime volta stellata, i grilli frinivano. Giù al paese la gente pareva indaffarata. “Che vita, da queste parti” disse lei sarcastica, col pigiama indosso. Si misero a letto pregustando l’arrivo di sogni dolcissimi.
Alle 23 in punto, arrivò invece un pandemonio di musica esplosa dal nulla. Pur frastornato, l’uomo capì al volo: la zona era un anfiteatro naturale, il baccano del paese li investiva senza filtri. “Corro a fermarli!”
In piazza trovò una marea di gente festante. Riconobbe il sindaco.
“Eh, come faccio a farli smettere, qui ci teniamo a festeggiare il santo… è solo per una settimana, in fondo!”
Lui minacciò di rivolgersi alle forze dell’ordine. Si affiancò subito il maresciallo, sudato ed alticcio. “Chi vuole denunciare, lei?”
Sconfitto, tornò alla casa. La musica continuò fin quasi alle quattro, solo allora i due crollarono stremati.
Alle sei, le campane della bella chiesetta suonarono a festa. Poi di nuovo alle sette, alle otto, e così via.
Fatti in fretta i bagagli, fuggirono verso una nota località ligure.
Felice di questo incontro. Un abbraccio
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Ricambio! 😊
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