Che figo il Museo Egizio!

UshabtiE niente, eravamo lì che ci facevamo un giro al Museo Egizio e c’era un casino di gente. Sono andato col mio amico che ha fatto l’università che è fissato co’ ‘ste cose degli egiziani, comunque era figo, c’era un sacco di statue di mummie e altre robe così.
Comunque le bare erano la cosa più figa di tutte. No, aspe’, com’è che si chiamavano… no bare, sarcofaghi, sarcofagi mi pare, boh. Erano grossissime co’ le facce dei faraoni disegnate sopra, tutte colorate. Troppo belle oh, come nei cartoni.
Poi il mio amico mi ha detto ‘na roba che mi ha fatto abbastanza ridere, co’ tutto il rispetto pe’ gli egiziani e i morti, si capisce.
Dice che quando quelli morivano si mettevano nelle tombe un sacco di cose, che pensavano che se non si portavano da mangiare nell’aldilà poi non sapevano come campare. Dice pure che i ricchi si mettevano nelle tombe un sacco di statuette come se quelle poi gli dovevano fare da servi nell’aldilà. ‘Ste statuette si chiamavano Usciatti, mi sembra.
E praticamente a un certo punto è successa una cosa troppo incredibile. Ero lì che guardavo uno di ‘sti usciatti e ‘sto coso comincia a muoversi, si guarda in giro e mi fa un segno con la mano che non lo capisco.
Allora lui insiste, mette tipo due dita a V sulla faccia e capisco che vuole una siga! Io gli spiego che non ce l’ho perché ho quasi appena smesso, lui s’incazza, mi manda a stendere e ritorna fermo nella posizione di prima. Lo capisco, dopo tipo cinquemila anni ti fai la tua prima pausa e non puoi farti nemmeno una siga. T’incazzi, chiaro.

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