“…Ed io vi posso assicurare con certezza assoluta che la verità non sta nel mezzo. La verità sta da una parte sola, quindi le persone hanno due possibilità mutuamente esclusive: o aderiscono alla verità oppure, se si permettono il lusso della minima distorsione, scavallano direttamente nella menzogna!”
I vecchi amici del bar, colpiti dalla potenza oratoria – o forse spaventati dai paroloni – non osavano controbattere. Che poi, “il professore” era un ex operaio esattamente come loro, con l’unica differenza di aver sempre preferito la lettura di certi libroni ad una bella partita a scopa, durante le pause del turno di notte.
Gianni però aveva capito, o almeno gli sembrava. Volendo esserne sicuro, riprese il discorso.
“In pratica stai dicendo che la verità o è rossa o è nera, e che se uno dice che a lui la verità gli sembra un po’ più rosa, o un po’ più grigia, ha torto”.
“Esatto, la verità esiste a prescindere da noi, e non lascia spazio alle interpretazioni personali. Ciò che è , è, ci piaccia o meno. E non solo in politica, come intendi tu, ma anche nella scienza, nella religione, persino nelle arti. E’ una questione di pura logica: se la verità esiste, tutto ciò che non è verità, è falso.”
Gianni aveva fatto la quinta elementare, ma gli piaceva pensare con la sua testa. Prese un pacco di biscotti cilindrico dalla borsa della spesa e si mise accanto al professore.
“Se guardo ‘sto pacco dal mio lato, vedo un cerchio; dal tuo lato invece si vede un rettangolo. Metti che né io né te ci possiamo muovere: chi ha ragione?”