Gramellini riporta oggi le parole del signor Antoine Leiris, la cui moglie è stata uccisa al Bataclan. Volevo scrivere una storia a tema, ma per una volta preferisco passare la mano all’altrui consapevolezza, molto più profonda della mia.
«Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa.
[…] Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di breve durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai. Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo petit garçon vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio».
Il link all’articolo su “La Stampa”:
http://www.lastampa.it/2015/11/17/cultura/opinioni/buongiorno/non-avrete-il-mio-odio-EI6SBX0RvhF4Gg0SGFH4bO/pagina.html
"Mi piace""Mi piace"
Quanto mi ha commosso… meraviglioso
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ha colpito anche me nel profondo. Una testimonianza che lascia senza (altre) parole
"Mi piace""Mi piace"