Un tenue sorriso

Il miliziano teneva il mitra rigidamente puntato alla fronte della suora. Ad un passo dall’esecuzione, la donna ancora non voleva stare al copione.

– Sto per ammazzarti vecchia schifosa. Non hai capito che devi avere paura?

Strano, non sembrava una stupida. Forse cercava di suscitare compassione. Che tentativo patetico.
O forse, quella donna capiva, ed il suo sguardo sereno e triste diceva davvero che lei non aveva paura.

Non era possibile. Il mercenario aveva visto uomini ben più grossi e forti di una striminzita suorina disperarsi davanti alla sua arma, e sporcarsi i pantaloni per il cedimento degli sfinteri.

Dietro agli occhi azzurri avrebbe voluto vedere solo l’arroganza spezzata di chi capisce che non si può portare a piacimento la propria religione a casa degli altri. Quella soddisfazione gli sarebbe stata negata. Lo disturbava uccidere una persona che sembrava compatirlo, ma al tempo stesso gli rendeva il lavoro più facile, gli aumentava la rabbia.

Annalena TonelliFu una frazione di secondo. Il cervello impartiva l’ordine di premere il grilletto mentre sul viso dell’anziana si stampava un tenue sorriso.
Desiderò fermare tutto, per stupirsi, capire, per farle rimangiare a pugni quel ghigno maledetto. Troppo tardi.

Uscì dalla stanza carico di inedita angoscia. Nei suoi pensieri prendeva quota una vocetta tormentosa, che immaginava incollata al sorriso della vecchia.

– Non ti odio, abbi cura della tua anima

A piangere fu lui, infine. Incapace di capire se a muoverlo fosse il dolore, o la gratitudine per qualcosa di veramente nuovo.

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