La Presenza

San Pietro, internoStava visitando San Pietro con gli amici, lo zainetto in spalla e tutto il resto, quando un’ondata interiore lo sollevò dal peso dello spazio e del tempo.
Era amore, calore, presenza, ciò che lo stava attraversando, ma in una forma tanto densa e potente da sconvolgerlo. Iniziò a tremare e piangere di commozione e gratitudine.

Poi, improvvisamente com’era arrivato, il turbinio svanì. E si sentì perso, che pochi attimi erano bastati a far nascere in lui il bisogno disperato – mai più l’avrebbe abbandonato – di averne ancora. Si guardò intorno e vide un mondo trasfigurato, che conservava le sue forme visibili ma che d’un tratto gli appariva inutile e posticcio come una scenografia.
Servivano risposte, subito. Continua a leggere…

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Natale, come mai prima di allora


imageSi accorse stupita che una cortina invisibile era calata tra lei ed il Natale che aveva sempre conosciuto.
Quell’atmosfera rassicurante, cara come una vecchia amica, ogni anno le regalava il suo abbraccio; ora, invece, non riusciva a permearle lo spirito, pur palesandosi dinanzi allo sguardo, a volte persino con invadenza.
Altri pensieri si agitavano dentro di lei, insieme ad un piccolo bolo vivo di carne e di mistero, un natale atteso nove mesi e ormai prossimo.Continua a leggere…

Un regalo unico

ImpacchettareLa signora, incurante del formicaio natalizio che le brulicava attorno, si era fermata davanti allo scaffale e valutava con attenzione le borse esposte. Ogni tanto allungava la mano quasi con timidezza, accarezzando la superficie lucida o morbida, incantata dalla lucentezza delle fibbie come un bimbo davanti all’albero di Natale.
La raggiunse una commessa.

Ha deciso, signora? Posso darle una mano?
La signora volse lo sguardo trasognata, la voce l’aveva riportata a terra.
Sì, ecco… sono indecisa… dunque, vede: questa mi sembra più adatta per tutti i giorni, quest’altra però è così bella…Continua a leggere…

Natale a casa Tonshield

Heavy Metal ChristmasPer quanta vergogna provasse al solo pensiero, anche a casa di Kevin Tonshield si festeggiava il Natale, proprio come in ogni altra: nemmeno la sua fama di musicista heavy metal poteva evitargli il frastuono di parenti e luci e pacchi e cibo e.

Sei sempre lontano, almeno una volta all’anno devi concederti alla tua famiglia.
La formula della moglie era la stessa da molti anni, ma continuava ad essere efficace. Gli eccessi non avevano cancellato il sottile rimorso che provava al pensiero di star sempre trascurando qualcuno, qualcuno da tenersi caro perché una volta spente le luci del palco, il suo pubblico adorante l’avrebbe dimenticato in un attimo, lo sapeva.Continua a leggere…

Non è casa mia

affittasiI traslochi avvenivano di solito nelle settimane attorno a Natale: era quello il momento dell’anno in cui più forte si faceva il bisogno di fuggire e di lasciarsi alle spalle tutto e tutti. Il perché non era sempre chiaro, sapevano solo che ad un certo punto non ne potevano più. Così sbaraccavano e cambiavano casa, città, comunità. Nei sei anni del loro matrimonio l’avevano già fatto cinque volte. Erano free lance e non importava dove lavorassero; ma non era il senso dell’avventura a guidare i loro passi.Continua a leggere…

La piazzetta fiorita

Piazzetta_fioritaIl bambino esplode in un’esclamazione di stupore, mentre punta l’indice verso l’inatteso spettacolo.
– Guarda! Che bello!
La piazzetta si apre davanti ai due come uno scrigno: una chiesa affrescata, un quadrato marmoreo arredato da scintillanti panchine di legno, un contorno di fioriere, curate, iridescenti. Il contrasto con le vie che li hanno condotti lì è netto e spiazza la giovane: com’è possibile che la stessa amministrazione abbia tanta cura di uno spicchio di paese mentre lascia nell’abbandono tutto ciò che lo circonda?
Si siede. Abita da poco in zona ed ha voglia di immergersi in quell’angolo buono. Continua a leggere…

Annebbiamenti (procedere con cautela)

Nebbia_sui_vetriNon sono ubriaco, pezzo di imbecille! Posso benissimo andare a casa!
Ma come si permette, il tizio dietro al bancone, di dirmi che è meglio aspettare? Che non mi reggo in piedi? C’è una nebbia densa come schiuma da barba, e allora? Passo la vita sui camion, tornare a casa con la mia macchinetta è uno scherzo, per me.
Certo, non ci vedo benissimo. Tutto bianco, slabbrato. Non sono completamente sicuro che la colpa sia solo dell’aria umida e vischiosa. Per quanto l’idea suoni ridicola, mi viene il dubbio che le pupille abbiano qualche difficoltà a regolare il punto di fuoco.Continua a leggere…

A Natale puoi

Un bel regalinoIn una sera qualsiasi di metà dicembre, dopo aver affrontato l’ennesima sortita alla volta dei regali mancanti, dopo aver messo faticosamente a letto i figli, dopo aver rassettato la cucina in barba alla stasi dell’indolente marito, la donna sedette sul divano per riprendere un po’ di fiato.
Fu allora che udì l’angelica voce dell’inquilino del piano superiore, focosamente intento nella preparazione dei canti coi quali avrebbe deliziato la Santa Notte di molti fortunati, insieme alla sua corale Gospel.Continua a leggere…

In fuga dal grigio

In fuga dal GrigioGrigio come un fumo di scarico, sempre e solo uguale a sé stesso, si trascinava vagamente disperato verso il posto di lavoro. Giacca scura, cartella di pelle lisa in mano, una pelata dissimulata da un ciuffetto comunque prossimo alla resa, spessi occhiali a riflettere l’asfalto del marciapiedi.
Non amava pensare a cosa l’avesse portato a vivere così. Gli sembrava che nel suo passato ci fosse un ragazzino, magari non brillantissimo, ma comunque abbastanza allegro e dotato di qualche sogno e speranza. Uno che nel suo piccolo pensava persino di cambiare il mondo, trovandosi infine a non poter cambiare nemmeno l’auto.Continua a leggere…