A Natale puoi

Un bel regalinoIn una sera qualsiasi di metà dicembre, dopo aver affrontato l’ennesima sortita alla volta dei regali mancanti, dopo aver messo faticosamente a letto i figli, dopo aver rassettato la cucina in barba alla stasi dell’indolente marito, la donna sedette sul divano per riprendere un po’ di fiato.
Fu allora che udì l’angelica voce dell’inquilino del piano superiore, focosamente intento nella preparazione dei canti coi quali avrebbe deliziato la Santa Notte di molti fortunati, insieme alla sua corale Gospel.

Si rese conto di averlo sempre sottovalutato, quel giovane che profondeva così tante energie alla rincorsa del suo sogno musicale. D’impeto, capì che proprio quello era il momento giusto per un segno, un dono, qualcosa che le permettesse di esprimere la sua gratitudine di fronte alla forza ispiratrice di una passione riversata senza freno e senza orario.

Nell’armadio a muro trovò l’oggetto. Uscì, chiamò l’ascensore… no meglio le scale. Era comprensibilmente emozionata: da persona timida qual era, non aveva mai fatto nulla del genere. Ad aiutarla, solo un motivetto che l’ossessionava da troppi giorni.
– A Natale puoi…
Come finiva? Non ricordava le parole ma il senso: poteva permettersi qualche azione originale.

Il giovane aprì sbigottito la porta davanti alla donna sorridente che bussava a quell’ora insolita.
– Sì?
Gli esiti la stupirono, non immaginava davvero che il ferro da stiro sbattuto in piena faccia sarebbe riuscito a stenderlo al primo colpo.
Tornò a casa tra campane a festa che suonavano solo per lei.

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