Annebbiamenti (procedere con cautela)

Nebbia_sui_vetriNon sono ubriaco, pezzo di imbecille! Posso benissimo andare a casa!
Ma come si permette, il tizio dietro al bancone, di dirmi che è meglio aspettare? Che non mi reggo in piedi? C’è una nebbia densa come schiuma da barba, e allora? Passo la vita sui camion, tornare a casa con la mia macchinetta è uno scherzo, per me.
Certo, non ci vedo benissimo. Tutto bianco, slabbrato. Non sono completamente sicuro che la colpa sia solo dell’aria umida e vischiosa. Per quanto l’idea suoni ridicola, mi viene il dubbio che le pupille abbiano qualche difficoltà a regolare il punto di fuoco.
Boh, tanto la strada è breve. Cinque minuti di tangenziale e sono a casa. L’ho fatta tante volte che potrei percorrerla ad occhi chiusi, se li tengo aperti è per puro senso di responsabilità.
Si parte in retro. Ho toccato. Pazienza. Ora avanti. Bello il semaforo rosso. Già, dovevo fermarmi. Va bene così.
Ed eccoci in tangenziale. Visto che era facile? Però che buio… magari rallento un po’.
Ah, ecco delle luci. Che belle, sembra una specie di albero di Natale impazzito.
Bianco, rosso… tutto il mondo gira e balla, lo faccio anch’io! Sterzo a destra, sterzo a sinistra, così, alla grande, che figata.

L’emicrania del mattino dopo lo convinse di aver effettivamente esagerato con l’alcol. La prossima volta sarebbe stato più attento, amen, per fortuna non era successo niente.
Sul giornale, la notizia di un mostruoso incidente in tangenziale, proprio all’ora in cui passava lui.
Che balle raccontano i quotidiani: una cosa simile l’avrebbe ricordata di sicuro.

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