Humana F(iducia)

latteCammino bel bello per i fatti miei, quando incontro un tizio che chiede aiuto: i tratti da trentenne malandato dicono una povertà forse un po’ ostentata.

Deve comprare del latte in polvere speciale per suo figlio, di pochi mesi e sofferente per un odioso problema che gli fa rigurgitare qualsiasi latte comune. Essendo padre anch’io, penso non sia giusto svicolare.

Quanto costa questo latte? Trentasette euro, mi risponde con voce segnata dalla disperazione di chi non sa aiutare la propria creatura, e mostrandomi intanto una quantità di ricette mediche che, onestamente, non capisco neppur bene a cosa si riferiscano.
Per le mie finanze non si tratta certo di pochi spiccioli, ma la causa è giusta.
Va bene, gli dico, prendiamolo. Come si chiama il prodotto? Humana F, mi risponde.
Ripeto paro paro il nome al farmacista: spiacente, non ce l’abbiamo.

Esco intristito, tanto più che nel frattempo il giovane padre incita con sempre maggiore foga ad aiutarlo, per carità, tu che sei bravo.
Un minuto di dubbio, e decido come gestire la spia di diffidenza che si era accesa nel mio cruscotto mentale sin dall’inizio.
Prenota il latte, domani passerò a pagarlo io, te lo prometto. Sono sincero.
Esplode la crisi di lacrime e preghiere in ginocchio: ed oggi, ed ora cosa gli do?
Problema serio senz’altro, eppure suona stonato che a fronte di un’offerta generosa lui sembri preferire ancora gli spiccioli del subito.
Insisto inutilmente. Lo lascio, triste e scornato.

Un’ora dopo il buon Google mi rivela che nessun latte Humana F esiste al mondo.

Ospite al buio

DarknessLa sera si stava seduti fuori, ai tavoli di plastica che davano sul parcheggio della piazzetta. Non c’era molta scelta, o guardavi la gente che passava o giocavi col telefono, e Amir non ne aveva uno. L’albergo era al buio: forse, per pagare la bolletta dell’elettricità, al padrone non bastavano i trenta euro al giorno che lo stato pagava per ogni immigrato. Se di notte ti scappava, andavi a tentoni o te la facevi addosso.

Un’utilitaria parcheggiò proprio lì davanti.Continua a leggere…

La Tassa sulla Casa

governmentUn giorno, il premier del paese di L’Ontania andò in TV per dire: cancelleremo l’odiata tassa sulla casa. La gente ne fu lieta, e quell’anno effettivamente non la pagò.
Il governo non riuscì però, al di là delle proprie doti comunicative, a tenere in equilibrio i conti, e cadde presto.
Arrivò un nuovo premier, che affermò: la tassa sulla casa è giusta e necessaria, fu follia eliminarla. La gente la pagò mugugnando, che oltre tutto il suo costo era stato accresciuto. Il governo di quel premier poco amato ebbe vita breve, e la faccenda si riaprì.

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