La notte degli autolavatori barbarici

Auto di notte

Da che sto al mondo ho visto atrocità d’ogni sorta, ma nessuna mai ha eguagliato l’orrore che conobbi quella notte, la notte degli autolavatori barbarici.

Era la vigilia del mio matrimonio. L’emozione mi toglieva il sonno e così, nel pieno delle tenebre, uscii per lavare la macchina. Da lontano, l’avevo visto fare a molti, quando mi era capitato di tornare a casa dopo feste troppo lunghe.
Non sapevo chi fosse quella gente o perché si muovesse ad ore tanto insolite. Pensavo: saranno persone occupatissime, maniache delle quattro ruote. Quanto lontano ero dalla verità.Continua a leggere…

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Rami

rami nella luceQuando già era nel letto, pianse ancora una volta. Poi, calò su di lei un sonno opaco.
Da un vuoto senza dimensioni, all’improvviso emerse il viso dell’amico, bello della pienezza della sua gioventù.
Non è possibile, le venne da pensare, tu sei morto, non puoi essere qui. Invece c’era eccome, anzi: sorrideva abbagliante di una felicità sovrumana. Non parlava, e da principio le parve strano, ma lo sfavillare di quel viso era una lingua più alta, che rendeva superflua ogni parola.Continua a leggere…

Sospeso sul burrone

sul burroneSi svegliò di soprassalto nel cuore della notte. Era nudo ed ancora avvinghiato a lei. Buttò di sbieco un occhio alla borsa nera ed al clergyman poggiato frettolosamente sulla sedia.
Il sonno era perso. Non per colpa del rimorso – che sorpresa scoprire di non provarne – ma di un altro pressante pensiero.Continua a leggere…

Not(t)e di un insonne

Il tempo, di notteOre undici e cinque. Da bravo, stasera vado a letto presto. Niente caffè e niente tv, a tenermi compagnia fin qui ci ha pensato un buon libro. Ho fatto tutto quel che potevo fare, ho davvero bisogno di riposare.

Ore una e trentaquattro. Gli occhi chiusi non fermano l’immagine dei numeri, proiettati dalla sveglia sul soffitto e nella mia mente. I pensieri si rincorrono accelerando, non riesco a placarli. Non un alito di pace ad attenuare la stanchezza che brucia.Continua a leggere…

Il silenzio degli incoscienti

Life-of-Pix-free-stock-photos-landscape-clouds-mountain-dreamy-pixel“Tesoro”, disse presa dall’emozione, “questo è il paradiso!”
All’agenzia non avevano mentito: doveva essere il luogo più pacifico del mondo. Una casetta in cima ad un colle, alle spalle l’abbraccio dei monti, il paesello duecento metri più in basso. Dopo un anno di stress volevano solo silenzio, passeggiate, riposo. Li avrebbero avuti.
Almeno, se la mandria di mosche che li molestava gli avesse concesso pace. Continua a leggere…