Si svegliò di soprassalto nel cuore della notte. Era nudo ed ancora avvinghiato a lei. Buttò di sbieco un occhio alla borsa nera ed al clergyman poggiato frettolosamente sulla sedia.
Il sonno era perso. Non per colpa del rimorso – che sorpresa scoprire di non provarne – ma di un altro pressante pensiero.
Nell’omelia di qualche settimane prima, aveva proposto ai fedeli l’immagine di un luogo orribile, il burrone del peccato. Dall’alto dell’ambone lo additava scongiurandoli di restarne lontani, per il bene che voleva loro, perché non avessero a sperimentare il dolore della lontananza dall’amore di Dio.
Quanto sicuro e saggio si sentiva su quell’altare, eppure aveva già conosciuto lei, senza intenzione o malizia l’aveva già presa per mano.
Riconobbero di essere ad un passo dal baratro solo pochi istanti prima di caderci dentro. A quel punto, nessuno dei due volle evitarlo.
Ecco cosa non quadrava: non si sentiva come uno che si fosse schiantato, piuttosto come uno che penzola sull’abisso, fortunosamente aggrappato ad una radice sporgente.
Quella donna era la sua radice, il suo appiglio, tutta la sua vita. Il motivo dell’inciampo ed insieme la salvezza.
Inspirò il profumo di quella pelle morbida e si scoprì felice. Non nei sensi, ma nell’anima.
Benedisse il peccato e la caduta. Prima di loro, la vita era perfetta, inutile, ferma; sospeso sul burrone, poteva invece temere di perdere se stesso, come anche sperare in una mano che lo traesse verso l’alto, ad una salvezza nuova, che mai avrebbe potuto conoscere altrimenti.
Che meraviglia questo racconto, dove il protagonista rimane «fortunosamente aggrappato ad una radice sporgente. Quella donna era la sua radice, il suo appiglio, tutta la sua vita. Il motivo dell’inciampo ed insieme la salvezza». Non ho potuto fare a meno di condividerlo con #adotta1blogger 🙂 Grazie!
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Cara Emma, ti sono grato per la tua condivisione! E sono felice che il racconto ti abbia dato un’emozione simile a quella che ho provato immaginandolo: la vita è fatta di contrasti che appaiono assurdi e che forse non c’è davvero modo di spiegare… A volte capita che la strada per la salvezza cada, persino per un “perfettino”, tra le maglie di ciò che si è sempre considerato errore. Un abbraccio!
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