Un fatto di inaccettabile gravità

Testingiu– Questa volta hai passato il segno, alla professoressa Bori è quasi venuto un infarto. Ti do l’ultima possibilità per spiegare cos’è successo.
La faccia del preside era rossa e pulsante, carica di rabbia assassina. Benché non fosse tipo da lasciarsi impressionare facilmente, in quel momento lo studente ebbe timore che delle conseguenze potessero esserci davvero, ed anche pesanti.

– Non ho fatto niente, ho solo mostrato una cosa che ho costruito a casa.
– Vedo che non vuoi collaborare. Peggio per te.
– Ma è la verità, lo giuro!
Le mani sbattute sul tavolo, le grida.
– VORRESTI DARMI A BERE DI AVER INVENTATO UNA MACCHINA CHE INVERTE LA GRAVITA’? MI CREDI UN DEFICIENTE?

Il ragazzo restò in silenzio guardandosi le scarpe. Il preside prese un tono sarcastico.
– Ma chissà, forse mi sbaglio: due lezioni sulla relatività generale e ops!, il somaro della classe diventa un nuovo Einstein e fa la scoperta del secolo, roba che generazioni di scienziati non son…
– Non è così difficile, si tratta solo…
– SILENZIO! Dicevamo: un genio, no? E allora mostrami la tua grande invenzione, forza.

Il ragazzo prese dallo zaino una specie di bracciale cui era attaccato un cubetto nero. Lo agganciò attorno alla caviglia, alzò il piede e, toccato un piccolo tasto, schizzò verso il soffitto con la velocità di uno che cade dal letto. Ed eccolo a camminare a testa in giù, perfettamente a suo agio.
L’ira del preside esplose senza più alcun ritegno.
– LE SCARPE SPORCHE SULLA PARETE APPENA IMBIANCATA?! UN MESE DI SOSPENSIONE NON TE LO LEVA NESSUNO!!!

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